Su Freud by Carl Gustav Jung

Su Freud by Carl Gustav Jung

autore:Carl Gustav Jung [Jung, Carl Gustav]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2021-06-30T22:00:00+00:00


Psicologia dell’inconscio

1917/1943

1. La psicoanalisi

Il medico, il cosiddetto “specialista in malattie nervose”, ha bisogno di conoscenze psicologiche se vuole aiutare i suoi pazienti: perché i disturbi nervosi e tutto ciò che viene definito “nervosismo”, isteria ecc., nascono dalla psiche ed esigono logicamente una cura psichica. L’acqua fredda, la luce, l’aria, l’elettricità e via dicendo possono avere un’efficacia transitoria; talvolta però anche questa manca. La malattia di cui soffre il paziente è nella psiche, e precisamente nelle sue funzioni più elevate e più complesse, tanto che quasi non osiamo farle rientrare nell’ambito della medicina. In questi casi il medico dev’essere anche uno psicologo, vale a dire un conoscitore dell’anima umana.

Un tempo, quasi cinquant’anni or sono, la preparazione psicologica del medico lasciava ancora assai a desiderare. I suoi trattati di psichiatria si limitavano esclusivamente alla descrizione clinica e alla sistematizzazione delle malattie mentali, e la psicologia insegnata nelle università era o filosofia o psicologia cosiddetta sperimentale, inaugurata da Wilhelm Wundt (1902-03).1 I primi passi per giungere a una psicoterapia delle nevrosi furono compiuti dalla scuola di Charcot alla Salpêtrière di Parigi: Pierre Janet (1889, 1898) iniziò le sue ricerche fondamentali sulla psicologia degli stati nevrotici, e Bernheim (1886) a Nancy aveva ripreso a praticare con grande successo la proposta di Liébeault (1866) – che era stata dimenticata – di curare le nevrosi per mezzo della suggestione.2 Sigmund Freud, che nel 1888 tradusse il libro di Bernheim, ne trasse suggerimenti decisivi. Non esisteva ancora a quel tempo una psicologia delle nevrosi e delle psicosi. Spetta a Freud il merito immortale di aver posto le fondamenta di una psicologia delle nevrosi. La sua teoria derivò dall’esperienza acquisita nel trattamento pratico delle nevrosi, cioè dall’applicazione di un metodo che egli definì col nome di psicoanalisi.

Prima di addentrarci in una descrizione più approfondita della materia, dobbiamo premettere alcune considerazioni sulla posizione di questo nuovo indirizzo rispetto alla scienza del tempo. E qui assistiamo a uno spettacolo singolarissimo, che conferma una volta ancora l’osservazione di Anatole France: Les savants ne sont pas curieux. Il primo lavoro di una certa importanza su questo argomento suscitò un’eco assai debole, benché proponesse un’interpretazione interamente nuova delle nevrosi.3 Alcuni autori si espressero favorevolmente sulla nuova teoria, poi voltarono pagina e continuarono a descrivere alla vecchia maniera i loro casi di isteria. Si comportarono cioè pressappoco come chi ammette e loda l’idea o il fatto che la terra è sferica, continuando poi tranquillamente a descriverla in forma di disco. Le pubblicazioni immediatamente successive di Freud passarono inavvertite, benché contenessero proprio nel settore della psichiatria osservazioni di importanza incalcolabile. Quando Freud scrisse nel 1899 la prima vera psicologia del sogno4 (anche in questo campo dominava prima la solita fitta oscurità) si cominciò a ridere, e quando egli intorno al 1905 prese a chiarire la psicologia della sessualità cominciarono gli insulti.5 Questa dotta tempesta di indignazione fu il non ultimo motivo per cui la psicologia di Freud venne a godere di una pubblicità assolutamente inusuale, di una notorietà che si estese ben oltre i confini dell’interesse scientifico.



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